Tecnopolo Bologna CNR
Verso la consapevolezza ambientale: il potere della Life Cycle Assessment

Viviamo in un mondo in continua evoluzione, un pianeta che vive e respira, pieno di ricchezze naturali inestimabili, dal quale dipende la nostra stessa sopravvivenza. Un sistema infinitamente complesso che risente moltissimo, e sempre di più, delle azioni di noi umani, che lasciano impronte pesanti sull’ambiente e sul pianeta. È però facile dimenticarsi, purtroppo, che in un mondo così fittamente interconnesso come il nostro, le nostre azioni di ogni giorno hanno un effetto tangibile, e questo effetto in qualche modo può anche essere misurato.

Ti è mai capitato di chiederti quale sia l’impatto delle tue scelte quotidiane sull’ambiente? Comprare un vestito nuovo, mangiare un petto di pollo o delle verdure saltate, prendere l’auto e fare un viaggio… tutte queste azioni hanno effetti diretti e potenziali che si ripercuotono a cascata sui processi economici e, nel loro piccolo, cambiano il mondo un poco alla volta.

Infatti, sentiamo parlare regolarmente di “impatti ambientali”: per esempio sappiamo che prendere il treno è una scelta più ecosostenibile che prendere la macchina, e che l’industria della carne provoca il deperimento delle risorse idriche, ma come facciamo a misurare quello che è l’impatto specifico di una nostra scelta, di un prodotto che compriamo, oppure di un servizio? La risposta della scienza a questa domanda si chiama LCA: life cycle assessment.

 

Un metodo per misurare l’impatto ambientale delle nostre scelte

“Life cycle assessment” significa “valutazione del ciclo di vita” e proprio di questo si tratta: è un biglietto da visita ecologico che tiene traccia di tutte le attività che portano alla creazione di un certo prodotto, il suo utilizzo, e alla fine, anche del suo smaltimento. Immagina di avere un paio di occhiali speciali che ti permettono di vedere l’impronta ambientale di ogni cosa. Con questi occhiali, quando guardi una bottiglia d’acqua, non vedi solo l’acqua. Vedi l’energia impiegata dall’impianto di imbottigliamento, la plastica utilizzata per la bottiglia, il carburante bruciato per portarla al supermercato, e i rifiuti generati quando la butti via. Questa è la visione che la LCA ci offre.

È un tipo di visione olistico, che vuole prendere in considerazione tutti i flussi di materia ed energia che vanno a costituire il prodotto, grazie a un protocollo fissato da due standard ISO sviluppati a partire dagli anni ’90 (ISO 14040/14044), che servono a garantire l’attendibilità del metodo matematico adottato dalla LCA.

 

Come funziona la LCA?

Essenzialmente questo metodo ripercorre la catena formata da tutti i processi commerciali, che hanno ciascuno bisogno di un certo numero di input, i quali sono output di altri processi commerciali. Sommando tutti gli impatti ambientali che si accumulano lungo questa catena commerciale, e ripartendola su tutti i prodotti finali della catena, si calcola l’impronta ecologica del prodotto, divisa in un certo numero di categorie, ciascuna delle quali rappresenta un “potenziale danno” ambientale, ossia processi ecologici come il riscaldamento globale, l’acidificazione delle acque, il deperimento delle risorse naturali, la perdita di biodiversità, la respirabilità dell’aria, ecc.

 

In che modo ci può aiutare?

D’altronde, possiamo anche utilizzare la LCA in maniera più mirata, specifica per il territorio nel quale avviene l’attività economica, oppure concentrandoci su una specifica tecnologia produttiva, senza che dobbiamo limitare l’analisi al territorio sulla quale viene messa in pratica.

La life cycle assessment è abbastanza versatile da permettere una visione ad ampio raggio sul ciclo vita di un prodotto o servizio, per una varietà di categorie di impatto ambientale, e allo stesso tempo individuare quelli che sono i singoli processi più critici, nel determinare i danni potenziali che si temono maggiormente su uno specifico territorio. La LCA è uno strumento sempre più importante per le aziende e per i governi, impegnati a dirigere gli investimenti nell’ambito della transizione ecologica.

Quindi cosa può dire il metodo LCA a noi tutti cittadini e consumatori? Ci mostra che le nostre scelte sono importanti, perché hanno degli effetti concreti, in una certa misura addirittura quantificabili. E ci dà anche una misura di quanto sia importante una corretta informazione nel prendere quelle scelte.

 

L’esempio delle bottiglie di acqua

Alcune scelte in apparenza ecologiche non lo sono poi così tanto: una bottiglia d’acqua di plastica riciclata ha un impatto marginalmente inferiore a quella di una bottiglia di plastica vergine, e comporta molte emissioni per essere trasportata in giro per il paese e per il mondo.

Una bottiglia di vetro ha impatti potenzialmente anche peggiori, soprattutto se le buttiamo via dopo un singolo utilizzo. Non lasciamoci distrarre da iniziative commerciali di poco effetto e scegliamo l’acqua di rubinetto filtrata, che permette di abbattere sul serio i danni ambientali.

Al Tecnopolo Bologna CNR abbiamo una doppia missione di supporto al tessuto economico dell’Emilia-Romagna per uno sviluppo sostenibile in senso circolare, di sinergie energetiche e produttive, e, al contempo, di divulgazione verso la cittadinanza e le aziende, per far crescere sempre di più la consapevolezza sull’importanza di questo tema.

 

La transizione energetica è una sfida imponente, chiave del futuro che aspetta l’umanità su questo pianeta: un futuro che vedrà cambiamenti importanti e imprescindibili al nostro modo di vivere, alle nostre città, alla struttura del nostro tessuto economico. E siccome il futuro non capita per banale inerzia, ma viene costruito da noi e dalle nostre azioni, la transizione verso un’economia sostenibile sarà ottenuta sia per mezzo degli investimenti pubblici e privati, sia per mezzo dell’iniziativa degli individui che vorranno per primi entrare in questo futuro, e battere la strada per chi seguirà.

In questo contesto, la LCA diventa uno strumento essenziale, che abilita la comunità scientifica, l’imprenditoria, la governance, e perfino i cittadini più attivi ad accelerare la transizione verso un futuro di sostenibilità e armonia tra uomo e ambiente.