Tecnopolo Reggio Emilia
Veicoli a idrogeno: prospettive, vantaggi e sfide per il futuro della mobilità

Nel panorama delle innovazioni emergenti per il trasporto sostenibile, i veicoli a idrogeno rappresentano una delle alternative più promettenti. Questa tecnologia, che sta guadagnando sempre più attenzione a livello mondiale, offre una serie di vantaggi significativi che potrebbe rivoluzionare il settore dei trasporti pesanti ed off-highway.

I veicoli a idrogeno, basati su celle a combustibile, noti come FCEV – fuel cell electric vehicle, utilizzano l’idrogeno per generare elettricità che alimenta un motore elettrico. Al contrario delle auto a batteria, che immagazzinano energia elettrica nelle batterie, questi producono elettricità attraverso una reazione chimica tra l’idrogeno e l’ossigeno all’interno di una cella a combustibile a membrana. Un processo che prevede zero emissioni di gas serra e che rende questa tecnologia una delle direttrici principali della transizione energetica verso la green mobility.

«Rispetto a quelli elettrici a batteria, i veicoli ad idrogeno – spiega Andrea Parmeggiani, Manager del Tecnopolo di Reggio Emilia – hanno un’autonomia maggiore, particolarmente utile per applicazioni off-highway dove i fabbisogni energetici spesso non sono compatibili con l’uso di batterie. Se guardiamo alle applicazioni in agricoltura, le aziende agricole possono combinare la produzione di biogas da scarti agricoli con la produzione di energia elettrica da fotovoltaico e quindi creare un’impresa “circolare” che produce e utilizza l’idrogeno per i propri mezzi, sul posto.
Un altro vantaggio significativo è il tempo di rifornimento molto più breve rispetto alla ricarica delle batterie. Il che aumenta il tempo produttivo dei veicoli ad idrogeno nei casi in cui per i veicoli a batteria il biberonaggio – ricariche brevi e frequenti – non è applicabile».

Attualmente, questi veicoli costituiscono solo una minima parte del parco macchine globale. La rete di stazioni di rifornimento di idrogeno è ancora limitata. La produzione, lo stoccaggio e la distribuzione di idrogeno da fonti rinnovabili, sono molto costosi sia per gli investimenti (CAPEX) che per la gestione (OPEX).

«È necessaria più ricerca per aumentare l’efficienza e ridurre il costo dei metodi di produzione quali elettrolisi alimentata da energie rinnovabili e per migliorare la durata, l’affidabilità e l’efficienza delle celle a combustibile in fase di impiego».

A tal proposito, il Tecnopolo di Reggio Emilia, grazie ai contributi della Regione Emilia-Romagna, sta realizzando progetti di ricerca industriale, in collaborazioni con università e industrie locali, specificamente sull’utilizzo dell’idrogeno in applicazioni mobili off-highway, nicchia di interesse per il tessuto di imprese locali. Promuove programmi di formazione per tecnici e ingegneri specializzati, volti a sviluppare una forza lavoro qualificata. Ha avviato la ricerca di fondi per costruire una stazione di rifornimento di idrogeno, come “infrastruttura di ricerca”, nella Regione, così da supportare i costruttori di veicoli off-highway nelle attività di prototipazione. Attività queste che avvicinano sempre di più la filiera regionale a un’innovazione, che non solo migliora la competitività del territorio, ma che tutela il benessere comune e l’ambiente.

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